La melatonina (N-acetil-5-metossitriptamina) è un ormone secreto prevalentemente, ma non esclusivamente, dalla ghiandola pineale o epifisi, struttura anatomica della dimensione di un pisello incastonata in profondità nel cervello. Si tratta di una ghiandola poco studiata in passato, ma sempre tenuta in grande considerazione.
Per esempio, gli Indù conferiscono grande importanza a quest'organo considerato misticamente come il terzo occhio del corpo, cosa che in un certo senso, l’epifisi rappresenta a tutti gli effetti. Relativamente a tale aspetto, essa contiene cellule pigmentate simili a quelle che si trovano nella retina, è molto sensibile alla luce e reagisce all'alternanza periodica di luce e buio che l'occhio recepisce e le trasmette; la sua attività ormonale risiede nella produzione di una molecola chiamata melatonina.
Tale ormone è presente in tutte le forme viventi, dagli esseri monocellulari all’uomo; è dunque una delle poche componenti, come il colesterolo, che sta alla base dei processi vitali.
Scoperta circa 50 anni fa, e più precisamente nel 1958 da Aaron Lerner, un dermatologo che la isolò dalla ghiandola pineale delle mucche, è una sostanza fisiologicamente presente nel nostro organismo.
La sua biosintesi parte dal triptofano, un aminoacido presente peraltro anche in molti alimenti, per azione di un enzima (N-acetil-transferasi) la cui attività aumenta durante l’assenza di luce: infatti, il principale fattore che regola la produzione e la secrezione di melatonina è appunto la luce che, agendo attraverso il tratto retino-ipotalamico, ne inibisce la sintesi.
La secrezione di melatonina viene così ad avere un evidente ritmo circadiano, caratterizzato da una prevalente produzione notturna, strettamente correlata al periodo di oscurità ed indipendente dal ritmo sonno-veglia. E’ infatti noto che le concentrazioni plasmatiche di melatonina durante la notte sono da 3 a 10 volte superiori rispetto a quelle registrate nelle ore diurne.
Vediamo esattamente cosa succede.
Poco dopo la comparsa dell’oscurità la concentrazione di melatonina nel sangue aumenta rapidamente e presenta un andamento pulsatile caratterizzato da due picchi: uno immediato all’inizio della notte, l’altro 3-4 ore più tardi (Reiter, 1991). Nei mammiferi questo ritmo è guidato dai nuclei ipotalamici,che ricevono impulsi luminosi dalla retina attraverso il fascio retino-ipotalamico, e modulano la secrezione di melatonina. Dato che la melatonina ha un effetto sedativo, il cervello la utilizza come una sorta di segnale per informare l'organismo che è buio e che è giunto pertanto il momento di dormire e riposarsi.
La pineale può quindi essere considerata come un trasduttore neuro-endocrino, capace di trasformare il segnale fotonico in un segnale ormonale, controllando così l'orologio biologico del corpo, il meccanismo interno che ci informa sulla durata del giorno e della notte e che ci dice così quando è ora di dormire e di svegliarsi.
La pineale può quindi essere considerata come un trasduttore neuro-endocrino, capace di trasformare il segnale fotonico in un segnale ormonale, controllando così l'orologio biologico del corpo, il meccanismo interno che ci informa sulla durata del giorno e della notte e che ci dice così quando è ora di dormire e di svegliarsi.
Ma la pineale non regola soltanto i nostri ritmi del sonno.
Essa regola il ritmo della vita stessa, e ciò appare nel modo più chiaro nel regno animale, dove esso non viene interrotto da alcun meccanismo artificiale. In primavera, la pineale riaccende le pulsioni sessuali, segnalando agli animali che è la stagione dell’accoppiamento; quando l'estate cede il passo all'autunno, la pineale segnala agli uccelli che è tempo di migrare.
Essa regola il ritmo della vita stessa, e ciò appare nel modo più chiaro nel regno animale, dove esso non viene interrotto da alcun meccanismo artificiale. In primavera, la pineale riaccende le pulsioni sessuali, segnalando agli animali che è la stagione dell’accoppiamento; quando l'estate cede il passo all'autunno, la pineale segnala agli uccelli che è tempo di migrare.
La ghiandola pineale funziona anche come una sorta di bussola fisiologica, mantenendo gli uccelli sulla giusta rotta mentre sorvolano il pianeta.
Quando l'inverno si avvicina e le ore di luce giornaliera diminuiscono, la pineale avverte gli animali che è tempo di cercare un riparo e di entrare in letargo.
Qualche mese dopo, quando i giorni cominceranno ad allungarsi, la pineale li sveglierà dal sonno invernale.
Negli esseri umani, il ruolo della pineale è più sottile, ma ugualmente importante. Definisco la pineale «regolatore dei regolatori».
Negli esseri umani, il ruolo della pineale è più sottile, ma ugualmente importante. Definisco la pineale «regolatore dei regolatori».
E’ la ghiandola dominante che sovraintende alle operazioni di tutte le altre; di conseguenza, il suo influsso è sentito da ogni cellula del nostro corpo.
Essa ci aiuta a mantenere nella norma i livelli giornalieri e stagionali dei vari ormoni e presiede alla crescita e allo sviluppo, dall'infanzia fino all'età adulta; è lo strumento per definire i nostri ritmi giornalieri, dall'infanzia in avanti. Attraverso la placenta, la melatonina passa dalla madre al feto che si sviluppa.
Anche se i bambini non producono la loro riserva di melatonina prima del terzo o quarto giorno di vita, essa è presente nel latte materno.
I livelli di melatonina sono massimi durante l'infanzia. Durante l'adolescenza essi calano, e questa diminuzione determina l'aumento di altri ormoni: questi, a loro volta, segnalano all'organismo che è tempo di entrare nella pubertà.
Col passare del tempo i livelli di melatonina continuano a decrescere e il declino più rapido avviene dai cinquant'anni in poi.
A sessant'anni, la ghiandola pineale produce una quantità di melatonina pari alla metà di quella prodotta a vent'anni.
Non è una semplice coincidenza che con il calo dei livelli della melatonina, compaiano i primi sintomi di invecchiamento.... secondo alcuni ricercatori a questa deficienza età-correlata sarebbe pure imputabile l’elevata frequenza di disturbi del sonno
riscontrata a partire dalla mezza età.
Come ci si può aspettare, nell’essere umano la melatonina ha molte importanti proprietà, tuttora conosciute solo in parte. È sostanzialmente un modulatore, sia dei ritmi che dei vari sistemi, in particolare di quello neurovegetativo ed immunitario. A tale riguardo, ricordo che i monociti e i linfociti Th1 possiedono recettori per la melatonina, ed il picco notturno di secrezione della melatonina coincide con il picco di produzione dell’interferone gamma.
Venendo poi a parlare dei ritmi propri dell’organismo, ce ne sono molti: essi sono fondamentali, al punto che, secondo molte concezioni, come la biorisonanza e la fisica moderna, tutti i fenomeni sono riconducibili a combinazioni di frequenze (altro modo per definire i ritmi).
riscontrata a partire dalla mezza età.
Come ci si può aspettare, nell’essere umano la melatonina ha molte importanti proprietà, tuttora conosciute solo in parte. È sostanzialmente un modulatore, sia dei ritmi che dei vari sistemi, in particolare di quello neurovegetativo ed immunitario. A tale riguardo, ricordo che i monociti e i linfociti Th1 possiedono recettori per la melatonina, ed il picco notturno di secrezione della melatonina coincide con il picco di produzione dell’interferone gamma.
Venendo poi a parlare dei ritmi propri dell’organismo, ce ne sono molti: essi sono fondamentali, al punto che, secondo molte concezioni, come la biorisonanza e la fisica moderna, tutti i fenomeni sono riconducibili a combinazioni di frequenze (altro modo per definire i ritmi).
Un ritmo molto importante è quello circadiano (circa-giornaliero) che tra l’altro regola l’alternanza sonno-veglia.
Non c’è dubbio che il sonno sia un meccanismo fondamentale nel mantenere la salute, e la ricerca ha dimostrato che basta perderne qualche ora per avere una diminuzione dell’efficienza del sistema immunitario (in particolare una diminuzione dei linfociti circolanti).
Non c’è dubbio che il sonno sia un meccanismo fondamentale nel mantenere la salute, e la ricerca ha dimostrato che basta perderne qualche ora per avere una diminuzione dell’efficienza del sistema immunitario (in particolare una diminuzione dei linfociti circolanti).
Naturalmente, come c’insegna la psiconeuroendocrinoimmunologia, questo è solo un aspetto della sua funzione; in ogni caso, il sonno ha un ruolo importante sul sistema immunitario, su cui ha un forte effetto di riequilibrio.
La melatonina,inoltre, agendo come antagonista dell’eccesso di cortisolo, ha una importante azione antistress.
E il distress, come è ampiamente noto, è un elemento importante in tutte la patologie,da quelle cardiovascolari, ai disturbi psichici, al raffreddore, alle malattie autoimmuni e all’invecchiamento precoce. La melatonina agisce pure come antinfiammatorio e come antiossidante, ove grazie alla sua proprietà anfifilica o anfipatica, è in grado di ridurre danni ossidativi sia in ambienti cellulari lipidici che acquosi.
Melatonina e sonno
La melatonina è usata spesso per ridare un sonno regolare ed efficace.
L’azione di riequilibrio dei ritmi ha effetto non solo sull’alternanza sonno/veglia, ma anche sulla qualità del sonno, sulla sua durata e sulla velocità di addormentamento, effetti in parte mediati dalla riduzione della temperatura corporea.
Le persone giovani ed in buona salute, hanno dei ritmi cerebrali (e non solo) che danno al sonno un’efficacia elevata; la melatonina facilita proprio l’instaurazione di questi ritmi.
Accanto ai buoni risultati come agente ipnoinducente, un ulteriore campo di apllicazione della melatonina è il trattamento della Jet Lag Syndrome.
Accanto ai buoni risultati come agente ipnoinducente, un ulteriore campo di apllicazione della melatonina è il trattamento della Jet Lag Syndrome.
L'efficacia della melatonina nella cura del jatlag è stata ampiamente documentata: a conferma del suo ruolo un recente editoriale del British Medical Journal ha preso in considerazione una metanalisi di 10 trial randomizzati controllati in cui la melatonina è stata messa a confronto con un placebo in viaggiatori di lunghe percorrenze.
Ben 8 di questi studi hanno rilevato che questo ormone si dimostra realmente efficace nell’alleviare gli effetti del jet lag.
Il jet-lag altro non è che la cosiddetta sindrome da fuso orario che colpisce coloro che viaggiano frequentemente da una parte all'altra del mondo.
Il jet-lag altro non è che la cosiddetta sindrome da fuso orario che colpisce coloro che viaggiano frequentemente da una parte all'altra del mondo.
Tipica delle hostess di voli intercontinentali, tantoper citare un esempio, questa sindrome si caratterizza per disturbi del sonno, mancanza di appetito, difficoltà digestive, nervosismo, irritabilità, carenza di capacità di concentrazione, affaticamento dovuto al cambio di fuso orario.
Chiunque ha viaggiato tra i vari continenti sa quanto fastidiosi siano i sintomi. La regola (molto empirica!), secondo la quale l'organismo umano impiega circa un giorno per ogni ora di fuso orario di differenza per adattarsi alla nuova situazione, è conosciuta da chi viaggia spesso per lavoro ed è costretto a cambiare più paesi (e fusi orari) nell'arco di pochi giorni.
Il jet lag è inoltre più marcato se si viaggia da Ovest a Est. Esso è dovuto al fatto che gli esseri umani, come tutti gli organismi viventi, possiedono un orologio interno che controlla i ritmi del sonno e della veglia, dell'attenzione, della sensibilità agli stimoli luminosi, ecc.
Tale meccanismo, indicato con il termine di ciclo circadiano, è governato dalla ghiandola pineale e dal suo ormone, la melatonina.
La sua produzione risulta inibita se l'organismo è stimolato dalla presenza protratta della luce. Assumere la melatonina come integratore aiuta quindi il corpo umano a sopperire alla sua mancata produzione legata all'eccessiva e continuativa esposizione alla luce ed alla mancanza delle ore notturne.
REM si presenta sotto forma di pratiche strisce di gel, altamente assorbibili ed a rapida dissoluzione qualora poste sopra la lingua.
REM si presenta sotto forma di pratiche strisce di gel, altamente assorbibili ed a rapida dissoluzione qualora poste sopra la lingua.
La melatonina da esse sprigionata offre un valido supporto nelle condizioni appena citate: insonnia di grado lieve intercorrente e Jet Lag Syndrome.
Un integratore da utilizzarsi secondo necessità per ripristinare un sonno ristoratore, la base del nostro benessere quotidiano.
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